BDSM/Kinky al Pride

VOGLIAMO IL KINKY AL PRIDE?
IL BDSM POTREBBE ESSERE UN ORIENTAMENTO SESSUALE?

Giugno è il mese del Pride, e come già negli anni scorsi monta la polemica sul KINK AL PRIDE.

“Che c’entrano le persone kinky con il Pride LGBTQIA+?
Sono omosessuale, voglio una vita normale, perché devo vedere della gente al guinzaglio?
Fanno BDSM per divertirsi e magari sono pure etero, ma intanto la società mi opprime per il mio orientamento sessuale”.

Cosa significa BDSM?
Bondage & Disciplina (B&D)
Dominazione & Sottomissione (D/s o Ds)
Sadismo & Masochismo (S&M o SM)
Si tratta di una vasta gamma di inclinazioni e pratiche relazionali e/o erotiche che permettono di condividere fantasie e dinamiche basate sul dolore e/o il disequilibrio tra due o più partner adultə e consenzienti che ne traggono soddisfazione, piacere, vicinanza emotiva. Spesso vengono raggruppate nel termine “kink” o “kinky (sex)” che letteralmente vuol dire “strano” (come “queer”…). Kink però può indicare anche altre attività sessuali “non tradizionali” (oltre al BDSM) come i giochi di ruolo, il voyeurismo, la feticizzazione di certi oggetti (es lingerie) o parti del corpo.

Il BDSM è fortemente stigmatizzato.

Era completamente patologizzato fino a pochi anni fa, in quanto ritenuto “perversione” o sintomo di sociopatia; poteva accadere che un genitore perdesse la custodia deə figliə perché kinkster, per esempio. Grazie all’impegno dellə attivistə, il BDSM è stato rimosso sia dal DSM-V (2013) che dal ICD-11 (classificazione internazionale delle patologie) che entra in vigore nel 2022. La visione attuale è che si tratti di un modo di eccitarsi non-comune, e che non sia problematico finché è consensuale e consapevole: lo sanno bene le collettività kinky che stressano sempre molto su “SSC” (Safe, Sane, Consensual) o “RACK” (Risk-Aware Consensual Kink).
Grazie a questo, in USA stanno diminuendo le persone kinky che perdono la custodia deə figliə per discriminazione. Dal momento del cambiamento, secondo il NCSF (National Coalition for Sexual Freedom), meno del 10% delle persone che hanno cercato l’aiuto dell’organizzazione nei casi di custodia l’hanno poi persa, e il numero di casi è sceso da più di 600 nel 2002 a 500 nel 2010 a circa 200 nel 2015 (ma non è zero).

Ci sono state discriminazioni sul posto di lavoro e licenziamenti, perché si era venuto a sapere che la persona fosse kinky (no, non parliamo di gente che si sia messa a praticare il BDSM in ufficio, se ci fosse bisogno di specificarlo, ma di fughe di notizie o del semplice rivelare che si pratica questa cosa in luoghi preposti).

La rappresentazione mediatica è spesso pessima: per esempio in un noto “blockbuster” (Fifty Shades of Grey, 2015) il protagonista dovrebbe essere un kinkster, ma in realtà è un uomo che “ha bisogno” di abusare emotivamente e fisicamente le donne, con un passato di abusi a sua volta. Queste persone esistono, e a volte usano il kink come scusa per predare le loro vittime, ma non sono kinkster e non rappresentano un’esperienza BDSM.

La letteratura scientifica recente ha riscontrato che le persone kinky, rispetto a quelle non-kinky, non sono maggiormente caratterizzate da un passato traumatico. Lə praticanti del BDSM non hanno un maggior riscontro di aggressioni sessuali, né hanno più probabilità di sentirsi infelici o ansiosə (se non per uno stigma che potrebbero subire). Il BDSM non è risultato correlato a qualsivoglia “difficoltà sessuale”. Si riscontrano: emozioni positive, senso di libertà, piacere e/o divertimento, senso di avventura, riduzione dello stress e/o rilassamento, espressione di sé, e BDSM goduto in quanto tale (motivazione intrinseca).
Si è anche visto che il BDSM è più comunemente praticato da persone gay, lesbiche e bisessuali.

Quando è stato proposto di aggiungere la K all’acronimo, però, c’è stata una notevole alzata di scudi. C’è chi pensa si tratti di “etero infiltrati”, chi pensa sia una perversione, chi pensa sia “diseducativo”. Più in generale, c’è chi pensa che il Kink (come tale) non debba avere un posto nella nostra comunità, in quanto sarebbe una pratica erotica o un passa-tempo, ma non una identità sessuale marginalizzata.

In realtà le cose sono più complicate.

Il kink può ricadere sia nella definizione di “passa-tempo”, sia nella definizione di “orientamento sessuale”. Dipende da come si definisce il termine “orientamento sessuale”. Si può definirlo in termini molto ristretti, considerandolo specificamente come qualcosa che ci orienta verso lə partner in base al sesso o al genere; ma lo si può descrivere anche in modo più ampio, con le seguenti caratteristiche: (a) attrazione sessuale che è forte e persistente; (b) relativa immutabilità/fluidità dell’attrazione o dell’eccitazione sessuale che sfugge al controllo cosciente; (c) insorgenza precoce, a livello di sviluppo, nell’infanzia o nell’adolescenza; (d) conseguenze psicologiche significative del negare, esplorare, soddisfare o reprimere l’attrazione e l’eccitazione sessuale; (e) pattern di attrazione e eccitazione sessuale che durano tutta la vita”.

La grande maggioranza deə praticanti di BDSM riferisce che i loro interessi sessuali si sviluppano relativamente presto nella vita, in particolare prima dei 25 anni. Inoltre, una minoranza di queste persone (7-12% negli studi) riferisce che i loro interessi si sono effettivamente sviluppati intorno al periodo della pubertà (tra i 10-12 anni), che è quando si sviluppano altri aspetti tradizionali dell’orientamento sessuale (ad esempio, l’attrazione basata sul sesso / genere).

Quindi SÌ, c’è spazio per far ricadere il BDSM e/o il kinky sotto l’orientamento o l’identità sessuale, quanto meno per le persone che “se ne accorgono presto” e soffrono qualora tentino di “convertirsi” a sessualità più tradizionali (similmente a quanto accadrebbe a una persona gay che tenti di “diventare etero”). Ricordiamoci anche che la narrazione dell’orientamento sessuale precoce e chiaro fin dall’infanzia non vale per tutte le persone LGBTQIA+.
Accanto a tutto ciò, esiste un certo numero di persone che praticano attività kinky, più o meno saltuariamente, come “passa-tempo” o per altri motivi.

Storicamente, ci siamo sempre rivendicate anche pratiche sessuali “sovversive”, oltre alle attrazioni sessuali e romantiche su cui non abbiamo controllo. Ci siamo rivendicato tutto ciò che mette in crisi la normatività sessuale e il binarismo. Ebbene, le persone che praticano il BDSM hanno maggiori probabilità di aver sperimentato il sesso orale e/o anale, di aver usato un sex toy, di aver fatto fisting o rimming. Non c’è un confine netto tra “il missionario (etero)” e il sesso “kinky”. Negli spazi eteronormativi, giocare con i ruoli di genere è considerato “kinky”. Il BDSM, anche per chi lo pratica saltuariamente, dà modo di esplorare i ruoli di potere che permeano la società e ne determinano le oppressioni, e permette di decostruirli: il potere “giocato” viene concordato e deve venire tolto nel momento esatto in cui la persona sottomessa lo richiede (a differenza di ciò che avviene nella realtà).

Il BDSM può sovrapporsi a bisessualità e pansessualità, e può anche creare connessioni e relazioni al di fuori dei confini dell’eterosessualità, dell’omosessualità e dell’asessualità. In effetti, il kink non è necessariamente sessuale: succede che non vengano coinvolti i genitali e/o che non vi sia eccitazione sessuale: così come può accadere che un uomo gay e una donna lesbica si bacino perché baciare non è “sessuale” per tuttə, così può capitare di trovare in una relazione S/M due persone di orientamento sessuale non compatibile. Esistono molte persone asessuali e A-spec che praticano BDSM, senza che entri in gioco l’attrazione sessuale.

Le similitudini tra l’esperienza deə kinkster e quella delle identità “arcobaleno” sono molte:

stigma, patologizzazione, discriminazioni, perfino ostacoli alla custodia deə propriə figliə. L’immagine di due uomini con un tanga di pelle al Pride è lo stratagemma preferito degli omofobi per dire “voi dareste dei bambini da allevare a questa gente?”.

Giustamente ci fa infuriare che a suo tempo, in Senato, l’ex pm Nordio abbia asserito che il ddl contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo tutelerebbe anche i pedofili. È una follia, è il vecchio spauracchio dei gay che adescano i bambini che pensavamo di non dover più sentire. Eppure, quando si tratta di rappresentazione kinky al Pride, alcunə di noi pensano che possa “nuocere ai bambini”: questo solitamente è un argomento cattolico e/o fascista contro il Pride, non ha nulla di vero, ed ha sempre due pesi e due misure.

Mostrare una sessualità sovversiva al Pride ha ben poco a che fare con un eccitamento sessuale lì e in quel momento, serve invece a esprimere la propria personalità ed identità perché si trovano al di fuori delle norme sessuali/relazionali canoniche, e a sovvertire quelle norme. È per questo che il Pride ha sempre messo a disagio alcune persone, è una caratteristica della manifestazione: se dovessimo fare un Pride che non mette a disagio sessunə, non faremmo alcun Pride. Quando qualche etero si arrabbia perché al Pride c’è un gay in perizoma e una drag queen in reggiseno (qualcuno pensi ai bambini!!), siamo subito prontə a smontarlo. Nessunə sta facendo sesso in strada, dunque è fuori luogo parlare di consenso: consenso a cosa? a come si acchittano altre persone? Ai tempi delle rivolte di Stonewall (che sono l’origine del Pride) era proibito indossare abiti del “sesso opposto” in luoghi pubblici per questo stesso motivo.

Possiamo prevedere spazi safe nei Pride per le persone che non desiderano vedere alcun cenno alla sessualità di tale o tal altra tipologia, per renderli più accessibili, ma questo non è dato dalla natura delle sessualità rappresentate, ma dalle caratteristiche delle persone che ne vengono disturbate. Se compare una preoccupazione riguardante “delle persone che potrebbero rivivere un trauma o sentirsi sovraccaricate”, ma viene applicata solo alla rappresentazione BDSM, quando in realtà questi problemi possono essere correlati a qualsiasi tipo di sessualità (nonché a categorie e attività non-sessuali), significa che c’è del pregiudizio verso il kink.

Il BDSM e il kink, come “sottoculture” e gruppi più o meno politicizzati, fanno parte della nostra storia e hanno arricchito il movimento LGBTQIA+.

Non si tratta di “etero infiltrati che vogliono mettere un po’ di pepe nella coppia”, ma di intere comunità stabilmente costruite attorno a sessualità “divergenti”. Gruppi Leather sono stati presenti fin dalle prime Pride Parades. Brenda Howard, “madre del Pride”, indossava una spilletta con scritto: “Bi, Poli, Switch: non sono avida, so cosa voglio” (“poli” sta per poliamorosa, “switch” indica una persona che nel BDSM può essere sia dominante che sottomessa). I gruppi lesbici americani S/M negli anni ’70 e ’80 furono i primi spazi femministi inclusivi e sex-positive. La comunità Leather (Leathermen e Leatherdykes) è stata la prima a reagire e organizzarsi contro l’epidemia di AIDS degli anni ’80, fornendo informazioni sul safer sex a chi stava bene, organizzando eventi a tema BDSM per raccogliere fondi per medicinali e cliniche, e assistendo le persone malate in un periodo in cui chiunque altrə le trattava come appestatə.

Se dovessimo escludere le persone kinky, dimenticheremmo la nostra storia e staremmo semplicemente spostando la barra che divide “normalità” e “perversione” dove ci fa più comodo. Vogliamo trattare così le persone kinky, in base a pregiudizi e sensazioni? Ricordiamoci che noi mettiamo a disagio molte persone eterocis, e la società ancora ci opprime per questo. Abbiamo fatto molte conquiste dai tempi di Stonewall, ma questo ha portato con sé anche delle spinte conformiste e talvolta escludenti verso i soggetti meno “conformi”. Dobbiamo fare attenzione a non diventare reazionariə invece che rivoluzionariə: il Pride è liberazione sessuale!

SÌ – VOGLIAMO IL KINKY AL PRIDE

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Nota: questo testo non ha la pretesa di essere completo, infatti non si sofferma su aspetti specifici/tecnici del BDSM e di altri kinks.

Pic credits (con modifiche): “A member of the SF Leather contingent is silhouetted against a large flag in the annual LGBTQI Pride Parade on June 25, 2017 in San Francisco, California. By Elijah Nouvelage/Getty Images”

Fonti e approfondimenti:

https://en.wikipedia.org/wiki/BDSM

https://slate.com/human-interest/2014/10/the-jian-ghomeshi-case-echoes-many-kinksters-worst-fears-being-outed-and-fired.html

https://www.theatlantic.com/health/archive/2015/01/bdsm-versus-the-dsm/384138/

https://revisef65.org/2018/06/19/bdsm-fetishism-sadomasochism-global-milestone-human-rights-reform/

Demographic and psychosocial features of participants in BDSM: data from a national survey – PubMed

https://www.psychologytoday.com/intl/blog/the-myths-sex/201905/is-bdsmkink-hobby-or-sexual-orientation?

Kinky clients, kinky counselling? The challenges andpotentials of BDSM – The Open University

https://beyondtherainbowblog.wordpress.com/2015/01/03/non-sexual-bdsm/

https://asexualcensus.wordpress.com/2020/10/29/2017-2018-ace-community-survey-report/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/03/ddl-zan-lex-pm-nordio-al-senato-rischi-per-chi-critica-la-pedofilia-e-un-orientamento-sessuale-ma-in-realta-e-un-disturbo-e-un-reato/6219377/

https://www.splcenter.org/fighting-hate/intelligence-report/2011/10-anti-gay-myths-debunked

https://simonmcneil.com/2021/05/26/nazis-puriteens-and-accessibility-the-pointless-kink-at-pride-discourse/

https://www.them.us/story/kink-bdsm-leather-pride

Unsung Heroes :: Leather Community Acknowledged on World AIDS Day

https://www.atlasobscura.com/articles/leather-feminism-lesbian-leatherdyke-bdsm.amp

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