Lo strumento della “piccola soluzione”, da sempre una priorità vertenziale per Link – coordinamento universitario negli atenei d’Italia, trova un terreno favorevole a Padova. E’ lì che Anteros, nuova associazione lgbti, ha aperto in questi mesi un dibattito col supporto del Sindacato degli Studenti e dell’Associazione Studenti Universitari (ASU) sull’introduzione del cosiddetto “doppio libretto” nell’Università di Padova.
Si tratta di permettere agli studenti transgender e transessuali di far cambiare il proprio nome nel libretto e nei documenti universitari adeguandolo alla propria identità psico-fisica. Un modo per limitare l’abbandono universitario di troppe persone che vengono continuamente violate nella propria privacy.
Proprio oggi arriva in senato la proposta formale presentata direttamente dal Rettore Giuseppe Zaccaria che ha personalmente accolto lo spirito della proposta e valutato la fattibilità legale per far adottare in sede accademica la misura del doppio libretto per le persone transgender.
Oltre all’apertura di una “carriera alias” con un nuovo nome scelto dallo studente la delibera prevede l’individuazione di un professore tutor che sia di riferimento.La proposta dell’Ateneo esclude, tuttavia, l’aggiornamento del sistema informatico per la gestione delle “carriere alias”.
L’impegno di Link – coordinamento universitario su questo fronte continua. Daremo visibilità alla novità dell’ateneo patavino affinché questo non rimanga solo uno tra i casi isolati o “un’anomalia” del sistema universitario nazionale. E infatti è vicino all’approvazione il “doppio libretto” anche all’Università di Pisa, mentre a Bari, Roma e Napoli le vertenze sono già state aperte da parte degli studenti di Link.
E’ assolutamente necessario che diventi una pratica e una proposta concreta in grado di contaminare e sollecitare tutti i Senati Accademici d’Italia, sia per costruire un’altra idea di università, inclusiva e accessibile a tutti, sia per tutelare le persone più esposte al fenomeno dell’abbandono universitario, come appunto le persone transgender, spesso vittime di transfobia nella stessa comunità in cui studiano.
E’ sempre più urgente costruire dal basso delle proposte e delle pratiche politiche includenti che possano migliorare le condizioni materiali delle studentesse e degli studenti, soprattutto in una cornice politica molto arrugginita dal totale immobilismo delle istituzioni e dei governi di “emergenza” che con la retorica della crisi calpestano il terreno dei diritti civili e sociali, lasciandoli a margine del dibattito pubblico e sottraendo loro sempre più ossigeno.
Verso il 17 maggio, giornata di lotta all’omo-trans fobia, le studentesse e gli studenti della Rete della Conoscenza daranno piena visibilità nella vicina campagna elettorale studentesca a misure concrete come “il doppio libretto” nei loro programmi e nelle sedi preposte per ottenere questo strumento di civiltà e concreta tutela per i soggetti in formazione.