Lettera aperta al direttore de Il Gazzettino in riferimento all’articolo di Roberto Ortolan sull'”abuso gay”

Egregio Direttore,

Le scriviamo a nome di Antéros LGBTI Padova, associazione impegnata nella lotta per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali, con riferimento all’articolo apparso su Il Gazzettino di Treviso in data 9 dicembre 2012 a firma di Roberto Ortolan.

Nel suddetto articolo, in relazione a un presunto caso di violenza sessuale ai danni di un minore, l’autore ha più volte sottolineato l’orientamento sessuale dell’indagato, fino a parlare di “abuso gay”, una scelta lessicale che reputiamo scorretta e al di fuori di ogni logica.

Associare un illecito, quale è l’abuso, a un orientamento sessuale specifico – in questo caso l’omosessualità  – si presta a veicolare un messaggio offensivo. Sembra quasi che se un omosessuale compie un abuso, sia rilevante ai fini informativi sottolinearne l’orientamento sessuale, quasi a voler evidenziare una correlazione o un’aggravante.

Se a compiere un abuso è invece un eterosessuale si parla semplicemente di abuso, non di “abuso etero”.

Non esiste l’”abuso gay”, signor Direttore, esattamente come non esistono il “furto gay”, la “frode gay” o l’”evasione fiscale gay”.

Da questa stessa associazione tra l’abuso su minore e l’omosessualità dell’indagato si rischia di trasmettere un altro, ancor peggiore, messaggio, riesumando il trito, logoro e infamante luogo comune che vorrebbe vedere in ogni omosessuale un pedofilo.

Ci auguriamo che in futuro il giornale che Lei dirige sia più attento nelle scelte lessicali, e di contenuto, onde evitare situazioni spiacevoli come questa, capaci di instillare in un lettore incauto il pregiudizio omofobico già largamente diffuso nella nostra società.

Antéros LGBTI Padova

[riferimento all’articolo]

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