Una testimonianza su genere, genitali, e lesbismo

HO CONOSCIUTO UNA RAGAZZA TRANS

Una testimonianza su genere, genitali, e lesbismo

In questo momento il dibattito su sesso e genere è molto acceso. “Femministe” trans-escludenti e fondamentalisti cattolici continuano a ridurre la “femminilità” ai genitali. In ambienti meno reazionari e/o non-politicizzati, si ammette che “una donna trans è una donna”, ma poi spunta una certa resistenza all’inclusione di persone trans, o comunque con genitali diversi da quelli tipici delle persone cis, in una possibile relazione. Sentiamo dire “sono lesbica: mi piace la pheega / non può piacermi il caxxo”; il fatto che dai maschi etero si sentano fare continuamente battute come “devi ancora provare il caxxo giusto” non aiuta, anche se in realtà il significato è “devi ancora trovare il maschio giusto”. Ma cosa succede davvero?

Ho conosciuto una ragazza trans. È simpatica, parla un sacco, la maggior parte delle volte non capisco quello che dice perché parla troppo velocemente e devo chiederle di ripetere l’ultima frase che ha detto ma, a parte questo, è bello uscire con lei. Così ho cominciato a chiederle di uscire ogni volta che se ne presenta l’occasione.
Non avevo assolutamente preso in considerazione la possibilità di iniziare una relazione eppure è successo. C’è stato un primo bacio e (per fortuna) anche un secondo.

Perciò mi sono trovata a fare una riflessione che avevo già fatto, ma non avevo mai avuto la possibilità di affrontare concretamente.
Io sono una ragazza lesbica, alle ragazze lesbiche piacciono le ragazze, di solito (me inclusa) le ragazze hanno la vagina e questo mi piace. Però esistono anche ragazze con il pene. Potrei mai avere una relazione con una ragazza dotata di pene? Questa domanda intima e personale è rimasta senza risposta, finché non ho conosciuto la mia ragazza.

Ci siamo trovate a parlare di sesso, le ho detto che non mi era mai capitato di provare attrazione sessuale per una persona dotata di pene e, avendo avuto alcune infelici esperienze con uomini etero cis, avevo fino ad oggi dato per scontato che non avrei mai potuto avere una storia romantica gratificante, anche dal punto di vista sessuale, con una persona dotata di pene; avendo conosciuto lei, mi trovavo a dover mettere in discussione questa mia convinzione.
Comunque gli uomini etero cis sono uomini e le donne trans sono donne, quindi qualsiasi paragone tra loro non regge, e avere una relazione con una ragazza trans non toglie nulla al mio essere felicemente lesbica. (ma se non funziona? e se “mi spengo”? ma che devo fare?)

La cosa più imbarazzante è stata proprio ammettere di non sapere cosa fare, come se non avessi mai fatto sesso.
E forse il “problema” stava tutto lì.
Ammettere di non sapere, lasciare da parte tutte le mie convinzioni e tutto quello che pensavo di aver appreso con l’esperienza, lasciando da parte l’orgoglio che deriva dalla convinzione di non avere più niente da imparare sui rapporti sessuali tra donne: ripartire da zero, ma in due, insieme, senza avere fretta di scoprirsi e ri-scoprirsi sia dal punto di vista fisico che mentale che sessuale.
Come due verginelle.

“Vergine”. Parola che ho sentito spesso usare come dispregiativo. Essere vergine è una cosa di cui vergognarsi. Come lo è ammettere, davanti ad una persona che ci piace, che non si sa da che parte cominciare a toccarla per farle provare piacere.
Questo perché in Italia non siamo abituati a parlare di sesso e di sentimenti tra amici, in famiglia, tanto meno a scuola, senza imbarazzo o paura. Il sesso sembra essere uno di quegli argomenti che solo “l’esperienza di vita” può insegnarti; è una cosa soggettiva in cui ognuno si deve arrangiare e, spesso, per sopperire a delle lacune, ci si vanta, anche con sé stessi, di conoscere argomenti la cui conoscenza è in realtà circoscritta ad un’unica esperienza personale.

Con la ragazza di cui sopra, comunque, sta andando tutto bene. Per le lelle che mi stanno leggendo e magari si fanno le mie stesse paranoie, spero che questo racconto possa essere utile in qualche modo.

Non incontrerete mai nessun genitale che sia intrinsecamente “maschile” o “femminile”, tutto dipende dalla persona a cui è attaccato.
Alla faccia delle TERF. Alla faccia dei maschi cishet in vena di battute: “Trovato il pene giusto? – sì ma è di una donna”. Capito ragazzi? manco quello vi abbiamo lasciato!

Ringraziamo le protagoniste della storia per averla condivisa con noi!

Disclaimer: sappiamo che alcune donne trans hanno il pene, ed altre invece no; semplicemente, questa storia ha per protagoniste due ragazze che non hanno mai avuto interventi chirurgici ai genitali ed è molto interessante per decostruire la cis-normatività.

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