A Padova il coming out può essere ancora problematico. Tra tanti genitori pronti ad accogliere e a sostenere i figli che rivelano la propria omosessualità, c’è ancora qualcuno che continua a reagire in maniera violenta.
La violenza non è solo quella fisica, ma anche e soprattutto quella psicologica, dalle offese più o meno aperte, ai condizionamenti e ai ricatti psicologici, alla limitazione della libertà, in situazioni in cui i genitori hanno molta forza su ragazzi ancora minorenni o non ancora indipendenti e la usano per imporre ai loro figli le loro aspettative unicamente eterosessuali e la loro frustrazione per avere un figlio “diverso”.
Ieri la cronaca ha riportato un esempio evidente di quello che non è un fenomeno isolato. Un ventenne ha denunciato alla polizia le ripetute offese verbali subite dai genitori dopo aver fatto coming out. Pochi giorni fa, a Ceggia, un caso ancora più inquietante di un ragazzo che è stato addirittura picchiato dal padre per questo motivo, e che ha pubblicato su facebook le foto dei propri lividi.
Ciò che emerge e ci stupisce in questo casi è stata la forza di questi ragazzi di reagire in modo così aperto: non tutti hanno lo stesso coraggio.
Questo coraggio dovrebbe essere apprezzato, perché permette a tutti di prendere coscienza di questi fatti e di riflettere su quanti altri casi analoghi ci sono in cui si subisce e si sopporta in silenzio. Alla nostra associazione partecipano e hanno partecipato diversi ragazzi che hanno subito e subiscono pressioni più o meno pesanti dai genitori per la propria omosessualità. Alcuni sono stati addirittura portati dallo psicologo per tentare di “curarli”; altri ragazzi vengono ai nostri incontri tenendolo nascosto ai genitori.
In un’epoca e in un paese in cui l’età media dell’emancipazione dalla famiglia di origine è ancora molto alta, l’abbassamento dell’età del coming out si scontra con una cultura ancora patriarcale e provinciale. Tanti sono i compromessi che un giovane gay, o una giovane lesbica, deve spesso sopportare per convivere con un contesto famigliare di cui ha bisogno ma che non lo accetta. In tutti questi casi, non è facile uscire da tali difficoltà e ricostruire un rapporto sereno con i genitori e soprattutto con se stessi, le violenze subite durante la crescita sono le più difficili da superare e possono condizionare tutta la vita.
Sebbene negli ultimi anni la situazione sia migliorata, sono troppe le famiglie italiane che perpetuano una cultura omofoba che, oltre a danneggiare i figli, danneggia l’intera collettività. Per questo è importante poter dare una risposta a queste situazioni, offrire un sostegno a questi ragazzi e un dialogo con questi genitori. Ma questo non è sufficiente: c’è ancora molto lavoro da fare per costruire una società accogliente e una vera cultura delle differenze, un lavoro che deve investire tutti gli ambiti sociali, da quello educativo a quello dei diritti civili, e in cui le nostre associazioni, ma soprattutto le istituzioni, devono dimostrare un impegno per ottenere finalmente dei risultati.
Antéros LGBTI Padova